Riparte da Firenze il “Lab Mobile” promosso dai medici di famiglia, con la collaborazione della Caritas e del Cuamm per portare gli screening per HIV e HCV in piazza. “Insieme contro l’AIDS e l’Epatite”
“Sono tre i virus che oggi ci preoccupano particolarmente: il Sars-Cov-2, di cui sappiamo ancora poco, e altri due virus che invece conosciamo molto bene, HIV e HCV. Proprio il Covid-19 – sottolinea il Prof. Claudio Cricelli, Presidente SIMG – è diventato una straordinaria opportunità di ripensare questa campagna e di rilanciarla, perché mai come oggi è evidente come dobbiamo rilevare i contatti dove il virus si nasconde e tracciare la catena del contagio”.
“INSIEME CONTRO L’AIDS E L’EPATITE”: IL LAB MOBILE PARTE DA FIRENZE – Presentato a Firenze, dalla sede nazionale della SIMG, la Società di Medicina Generale e delle Cure Primarie, il Lab Mobile per gli screening di HIV ed Epatite C per il lancio della campagna “Insieme contro l’AIDS e l’Epatite”. Partito da Piazza San Pietro dopo la benedizione di Mons. Rino Fisichella, il laboratorio mobile ha già fatto tappa a Sanremo e ora si appresta a iniziare un nuovo tour che nei prossimi mesi lo vedrà toccare le principali piazze italiane, da Roma in occasione della Giornata dedicata da Papa Francesco ai poveri, sino a Firenze a fine mese per il congresso dei medici di famiglia e poi a Bologna il 14 Dicembre, per il congresso degli infettivologi SIMIT. L’iniziativa, realizzata con il contributo non condizionato di Gilead Sciences, in collaborazione con la Caritas e i volontari del Cuamm, e con la richiesta di patrocinio del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, è promossa dalle società scientifiche SIMG – Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie insieme al Prof. Massimo Andreoni, Direttore dell’Unità Operativa Complessa Malattie Infettive Tor Vergata, con il patrocinio anche della SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali e dell’AISF – Ass. Italiana per lo Studio del Fegato e di Fondazione The Bridge.
È un viaggio simbolico tra virtuale e reale, per fornire risposte concrete alla popolazione e informare correttamente sulla minaccia dei virus della nostra epoca. Lo scopo del Lab è quello di sensibilizzare la popolazione sui corretti atteggiamenti di prevenzione per le malattie infettive, di informare su quelli che sono i rischi concreti e di effettuare screening per verificare la presenza di questi virus. A bordo, personale specializzato per effettuare gli esami clinici per scoprire il “sommerso” per Epatite C e HIV. Laddove si individueranno soggetti affetti da queste infezioni, seguirà il linkage-to-care, la presa in carico del paziente che verrà sottoposto ai trattamenti specifici.
TOSCANA IN PRIMALINEA – In occasione della presentazione a Firenze, presenti il Prof. Claudio Cricelli, Presidente SIMG; il Prof. Massimo Andreoni Direttore Scientifico SIMIT e Direttore dell’Unità Operativa Complessa Malattie Infettive Tor Vergata, collegato in streaming; il Prof. Massimo Di Pietro, Segretario SIMIT Toscana; Mauro Ruggeri, Responsabile SIMG Toscana; il Prof. Alessandro Bartoloni, Direttore UOC Malattie Infettive, Azienda Ospedaliera Careggi, Firenze; Don Fabio Marella, Vice Direttore della Caritas di Firenze; Loreta Kondili, Medico Ricercatore presso il Centro Nazionale per la Salute Globale dell’ISS.
“Abbiamo deciso alcuni mesi fa di organizzare una campagna per sensibilizzare i cittadini del nostro Paese nei confronti di una serie di malattie infettive di cui si sa poco – spiega il Prof. Cricelli, Presidente SIMG -, vogliamo informare sui rischi che si corrono con determinate infezioni, coinvolgendo soprattutto le fasce più deboli della popolazione. Il Sars-Cov-2, di cui sappiamo ancora poco, e altri due virus che invece conosciamo molto bene, HIV e HCV e per i quali abbiamo soluzioni senza precedenti. In tutti questi virus il problema è quello di trovare il “sommerso”, coloro che hanno contratto l’infezione ma non ne sono consapevoli. Proprio il Covid-19 è diventato una straordinaria opportunità di ripensare questa campagna e di rilanciarla, perché mai come oggi è evidente come dobbiamo rilevare i contatti dove il virus si nasconde e tracciare la catena del contagio; il Covid, a sua volta, può trarre beneficio dalle precedenti esperienze”.
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